Saper Accettare
una Realtà

In breve

Una General Manager di prestigio e con un lungo corso in un’azienda manifatturiera si scontra con i problemi dell’acquisizione da parte di un gruppo internazionale, generando una situazione conflittuale.

Il quesito

“Il Gruppo non capisce la nostra realtà. Ci stanno imponendo scelte che non sono compatibili ed appropriate per noi.  Ho bisogno di sviluppare delle competenze di negoziazione per influenzare le loro scelte o quest’azienda non sarà più l’azienda che ho contribuito a creare!”

I fatti

La General Manager dell’azienda è una donna carismatica, fortemente etica, che ha gestito per anni l’azienda con una mentalità imprenditoriale e che l’ha portata a diventare una primaria realtà a livello internazionale.

La recente acquisizione da parte di un Gruppo multinazionale, le sta imponendo scelte che non condivide e fatica a digerire. Seguendo quelle scelte l’azienda che dirige sarebbe snaturata, rispetto alla sua costruzione attuale.

Il suo punto di vista è quello di cercare di arginare il Gruppo attraverso una negoziazione con il suo Capo presso l’HQ sfruttando la sua conoscenza dell’azienda.

Il suo atteggiamento però l’ha portata allo scontro con il Gruppo e nonostante nel breve la sua posizione resti difficilmente attaccabile, il Gruppo sta lavorando per sostituirla. Intanto come conseguenza dello scontro e della paralisi decisionale, il management si sta sfaldando e perdendo componenti importanti .

Che cosa dovrebbe fare la General Manager?

L’acquisizione dell’azienda da parte del Gruppo, costituisce un momento di rottura irreversibile rispetto al recente passato dell’azienda.  La distruzione dell’equilibrio precedente porta l’azienda e la General Manager all’interno di una transizione che è portatrice di conflitti e di dinamiche a forte connotazione emotiva, dove si intrecciano temi personali ed organizzativi.

Come procedere?

È dunque necessario come primo passaggio prendere consapevolezza dell’irreversibilità di quanto accaduto e di capire cosa è necessario lasciar andare e cosa è ancora possibile ed utile portare nel futuro. Questo tipo di analisi riguarda sia l’azienda sia la General Manager.

 

Quest’ultima dovrà lasciar andare “l’imprenditrice” che è stata sinora e capire se vuole accettare un ruolo da Manager subordinato, oppure trovare un modo di uscire onorevolmente dal “gioco” senza danneggiare la sua stessa creatura con comportamenti disfunzionali.

 

Il lavoro di counseling organizzativo si rivela in tal caso prezioso nel dipanare l’intreccio fra persona, ruolo ed organizzazione, muovendosi fra bisogni, principi e valori, emozioni e situazione di realtà. Esso apre la strada ad uno sblocco della situazione d’impasse, in cui diventa possibile trovare ed attivare risorse personali ed organizzative, per prendere decisioni ed attuare comportamenti che siano funzionali ed ecologici per tutti.

 

Il percorso personale si affianca quindi ad uno aziendale in cui una mappatura culturale dell’organizzazione permette  alla Direzione di costruire una transizione “morbida”,  che conduca l’azienda sino alla sua completa integrazione nel nuovo Gruppo.

 

La General Manager evolvendo il proprio ruolo verso quello o di traghettatatrice, lascia ancora la propria impronta nel futuro, permettendole così di accettare l’uscita dal l’azienda con maggiore serenità al termine della transizione.

 

La comprensione dei bisogni e del profilo della General Manager è stata la chiave per la costruzione di una relazione di fiducia in cui le è diventato progressivamente possibile sviluppare nuove consapevolezze, cominciare ad elaborare il lutto per la perdita del suo ruolo  e trovare risorse per l’uscita dalla situazione