Le persone, i gruppi e le organizzazioni abitano mondi che costituiscono ecosistemi complessi, caratterizzati da una molteplicità di interconnessioni e interdipendenze reciproche fra le loro componenti, che spesso si estendono ben aldilà di quello che può essere il confine aziendale.
Questi ecosistemi forniscono valore in varia misura e forma ai loro abitanti.
Per effetto di spinte interne ed esterne essi sono costantemente perturbati e il loro apparente equilibrio, lungi dall’essere statico, è invece del tutto dinamico.
Che siano mondi abitati da poche persone o estesi network aziendali tutti condividono la stessa sfida: evolvere per rimanere adatti al mutare del proprio ecosistema. Una partita individuale che richiede al tempo competizione e cooperazione.
Questo include essere capaci di mappare in modo sistemico il proprio ambiente e le sue componenti, comprenderne le dinamiche, sviluppare e ampliare le proprie strategie comportamentali ed organizzative, scegliere quelle potenzialmente più funzionali ed assumere la responsabilità di agirle.
Ciò che è necessario è dunque la capacità di effettuare transizioni evolutive, lasciando andare ciò che non è più utile, attraversare la difficile zona dell’apprendimento e integrare praticamente i nuovi approcci nel muoversi quotidiano.
Non importa se si sia di fronte a grandi o piccoli mutamenti dell’ecosistema, se la scala sia quella della persona, dei team o dell’azienda.
Il cambiamento è un fatto situazionale, caratterizzato dall’essere statico, qualcosa che accade. La transizione è un processo dinamico che va integrato e si dispiega all’interno del proprio ecosistema organizzativo.
Adattarsi ai cambiamenti è il mantra imperante, tuttavia per le persone non è mai il cambiamento in sé il problema. I cambiamenti sono effetti finali di processi trasformativi di Transizione.
È dunque il processo di Transizione con le sue caratteristiche (velocità, natura, etc.) quello su cui è importante lavorare per poter assicurare il successo, sia per individui singoli sia per un team o sia per una intera organizzazione.
Il focus del nostro intervento si sviluppa perciò in una o lungo tutto l’arco delle tre fasi di ogni processo di Transizione: l’Addio, la Palude, il Nuovo Inizio.
Ogni Transizione comincia infatti con un passato che va lasciato andare, un incerto e faticoso percorso di scoperta e di apprendimento e infine uno di focalizzazione e consolidamento.
In ognuna di queste fasi le persone, i team o le organizzazioni hanno bisogno di sviluppare consapevolezza, responsabilizzazione, maturare apprendimenti e sviluppare competenze.
A dispetto delle migliori intenzioni per i protagonisti capire che non tutti i futuri sono per loro accessibili, è necessario individuare quelli possibili e armonizzare i processi adattivi delle persone con la velocità della Transizione che si sta affrontando, attivando le risorse utili.
I nostri interventi mettono pertanto a disposizione metodologie e strumenti concreti per consentire di sfruttare le risorse disponibili, proprie e altrui, al meglio possibile e secondo le proprie caratteristiche, specificità e bisogni.
I percorsi necessari sono sempre costruiti con il Cliente e adattati al mutare delle circostanze in un’ottica di piena partnership.